venerdì 8 ottobre 2010

PEDAGGIO AUTOPALIO: una storia tutta italiana di manovre e nuove tasse (del Governo), di inganni e caselli (di Anas) e di proteste e proposte..

MAGGIO 2010 - Con un solito Decreto-Legge, il Governo decide l’applicazione del pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali in gestione diretta di Anas Spa, per un totale di 23 autostrade su tutto il territorio italiano, tra cui anche il raccordo autostradale Siena-Firenze (Autopalio). Con un altro Decreto il Presidente del Consiglio decide che, in attesa di trovare il modo di organizzare la riscossione, si debba cominciare a far pagare i cittadini fin da subito: dal 1 luglio nei caselli più vicini ai raccordi, tra cui Certosa, scatta l’aumento fino ad 1 euro per le auto e 2 per i camion.

LUGLIO 2010 - La Regione, la Provincia, i Sindaci e i Consigli comunali e i cittadini del Chianti e della Valdelsa e tutto il Partito Democratico si mobilitano contro questo assurdo modo di mettere le mani nelle tasche dei cittadini senza che sia previsto un alcun reinvestimento in una maggiore manutenzione o in un miglioramento delle tragiche condizioni del raccordo: al casello di Certosa si svolge un’importante manifestazione di protesta. Il Gruppo Consiliare PD, insieme a LA SINISTRA, presenta un Ordine del Giorno contro la decisione del Governo, ottenendo l’unanimità del Consiglio Comunale di San Casciano.

AGOSTO 2010 - La Provincia di Roma fa ricorso al Tar contro l’aumento indiscriminato dei pedaggi e vince; il Governo e Anas insistono: vogliono i soldi dei cittadini a tutti i costi! Il Consiglio di Stato conferma: niente aumenti al pedaggio; il Tar conclude: siano sospesi gli aumenti in tutta Italia! La protesta sembra aver sortito gli effetti sperati: abbiamo vinto!

SETTEMBRE 2010 - Anas pubblica sulla Gazzetta Ufficiale il bando di gara per la fornitura e la messa in opera di un sistema di pedaggiamento senza barriere sulle autostrade e i raccordi autostradali in gestione diretta, per un importo complessivo di 150 milioni di euro: non saranno caselli da demolire col piccone come aveva minacciato di fare il sindaco di Roma, Alemanno, ma un sistema di "free flow", un “simpatico” flusso libero tipo quello del Telepass e delle Ztl che grazie ad un sistema di rilevazione satellitare e videocamere recapita comodamente a casa dei viaggiatori il bollettino con l’importo da pagare! Anas va avanti comunque, con la complicità del Governo, nonostante il no del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato, verso l’introduzione di un incredibile balzello elettronico che sarebbe una vera e propria tassa indiretta!

Sbagliare è umano, perseverare è diabolico! Non si possono fregare così i cittadini!

Serve una nuova ampia ondata di mobilitazione delle associazioni, delle categorie e dei cittadini per continuare ad esprimere netta contrarietà ad ogni forma di pedaggiamento sul raccordo autostradale Siena-Firenze!

Benvenuti sul blog NO al PEDAGGIO sull'AUTOPALIO!
Scrivete gente, scrivete..protestate gente, protestate!

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